Acetone nei bambini: le mie tips nutrizionali per trattarlo al meglio
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Acetone nei bambini: le mie tips nutrizionali per trattarlo al meglio

Tempo di lettura: 6 minuti

Una cosa è certa: i più piccoli si ammalano in continuazione. I primi anni di vita sono davvero una prova di resistenza, con febbre, mal di pancia ed influenza che sembrano aspettare i bimbi dietro ogni angolo. E tra i malesseri più o meno duraturi dell’infanzia non posso non menzionare l’acetone che nei bambini è un problema estremamente ricorrente.

In questo articolo ti darò tante informazioni utili e le soluzioni nutrizionali per trattarlo al meglio… tutte collaudate! Parola di dietista pediatrica e di mamma di due gemelle!

Che cos’è l’acetone?

Inizierei spiegando che cos’è l’acetone e facendo un doveroso distinguo. Quando parlo di acetone, molto spesso il collegamento che i genitori fanno è quello con il solvente per unghie: in realtà la condizione medica di cui ti sto per ricapitolare i punti principali e lo sciogli smalto non c’entrano assolutamente nulla tra loro!

Acetone, infatti, è il nome comune che impieghiamo per definire una situazione metabolica meglio nota come chetosi. La chetosi rappresenta uno stato assolutamente normale quando il corpo non ha a disposizione una buona quantità di zucchero da impiegare per svolgere le sue attività. Diventa però causa di sintomi molto fastidiosi quando nel sangue e nelle urine si accumulano sopra una certa misura dei composti specifici, chiamati corpi chetonici.

So che chetosi, acetone e corpi chetonici sembrano nomi difficili, ma non occorre spaventarsi! Nonostante l’acetone nei bambini sia un problema che preoccupa molti genitori, comprenderne le cause, le manifestazioni e come gestirlo al meglio può aiutare ad affrontarlo in modo sicuro ed efficace.

E comincerei con una buona notizia: non si tratta di una vera e propria malattia, ma di uno stato passeggero che, però, può essere sia la causa che la conseguenza di un malessere.

L’acetone causa sintomi fastidiosi nei bambini

Una delle ragioni per cui si manifesta la chetosi è il digiuno o lo scarso apporto nutrizionale e questa eventualità è tipica dei periodi di febbre. Ti spiego perché si instaura l’acetone: il corpo necessità di una quota indispensabile di zucchero che ottiene dagli alimenti e nel momento in cui si manifesta una scarsità di glucosio è in grado di attingere alle riserve di grassi per ottenere energia. Questo processo produce anche i corpi chetonici che, se in grande quantità, possono essere la causa del malessere diffuso tipico della chetosi.

Molti genitori sanno riconoscere l’acetone nei bambini proprio a causa dei suoi sintomi caratteristici, che sono: alito ed urine dal tipico odore fruttato, nausea e vomito, debolezza e mal di testa.

La chetosi come conseguenza della febbre

Come ho detto nel paragrafo precedente, non è raro che l’acetone si manifesti come conseguenza della febbre ed è per questo che molti genitori si preoccupano di cosa proporre da mangiare durante un rialzo febbrile.

Se vuoi approfondire l’argomento, ho già parlato in un precedente articolo di quale sia l’alimentazione ottimale da seguire in caso di febbre, per cui non mi soffermerò su questo aspetto. Per adesso ti basti ricordare che la cosa più importante da fare per supportare il piccolo durante un periodo di malattia è mantenere un’adeguata idratazione, prima ancora di pensare a cosa mettere nel piatto del tuo bambino.

Ne ho parlato nel mio e-Book “SOS febbre” dedicato alla corretta alimentazione per supportare il tuo bambino che sta affrontando una malattia febbrile. Ti consiglio di avere sempre a tua disposizione questo libro digitale… perché non si sa mai quando possono colpire i malesseri dell’infanzia!

SOS Febbre cosa mangiare con la febbre

In caso di febbre elevata e/o protratta, però, è opportuno ricordare che la quota di zuccheri a disposizione del corpo si riduce velocemente e questo comporta un maggior rischio di sviluppare la chetosi. L’acetone nei bambini, con i suoi sintomi tipici, a sua volta potrebbe peggiorare le manifestazioni della febbre perché l’inappetenza e la stanchezza impediscono la corretta alimentazione durante la malattia.

Combattere l’acetone nei bambini con l’alimentazione

Adesso veniamo al punto su cui desidero soffermarmi: come trattare efficacemente l’acetone nei bambini grazie all’alimentazione.

Sento ancora troppi genitori che non sanno cosa fare, ma anche – e soprattutto – troppa disinformazione provenire dai professionisti della salute. Nei paragrafi seguenti ti dirò come è meglio procedere in caso di chetosi, evitando di ridursi alle troppo inflazionate bevande zuccherate tipo cola e ai cibi sicuramente appetibili, ma davvero complicati da digerire, come la cioccolata al latte. Insomma: possiamo fare di meglio!

Via libera alla frutta fresca!

Quando si instaura una condizione di chetosi, è importante intervenire rifornendo il corpo proprio di quegli zuccheri di pronta assimilazione di cui necessita. Opzioni ottimali sono la frutta fresca, una piccola porzione di succo di frutta diluito, una bella spremuta di arancia, ma anche un appetitoso frullato! Consiglio sempre di partire con questi cibi per interrompere il digiuno e per vincere il malessere e l’inappetenza tipica dell’acetone nei bambini. Potresti provare a preparare la frutta in modo creativo e divertente: io adoro le patatine di mela… sembrano delle french fries, vero?

Patatine-di-mela

E dopo? Cereali: energia a lento rilascio

Una volta compiuto il passo precedente, non dimenticarti che è importante proporre al tuo bambino alimenti che contengano zuccheri rilasciati più lentamente e che gli consentano di avere un supporto energetico duraturo. Sono ottimi, in questo caso, i cereali. Ma dimentica il classico riso in bianco con tanto – troppo! – parmigiano: scegli, piuttosto, un piatto di pasta con un sugo leggero di verdure, dei cereali soffiati aggiunti ad un piccolo yogurt vaccino o vegetale, un piccolo pezzo di pane con un velo di marmellata, un porridge di avena con della frutta fresca o della granola “rinforzata”!

Granola-rinforzata

Quando un bambino presenta i sintomi dell’acetone, insomma, è importante agire prontamente. È vero: in questo approfondimento non ti ho parlato dell’assunzione di liquidi, ma mantenere una corretta idratazione rappresenta un’accortezza cruciale in qualsiasi situazione di malessere. L’apporto calorico, poi, dovrebbe essere mantenuto con piccoli pasti leggeri e l’accorgimento di fornire dapprima frutta fresca e poi un piatto bilanciato che contenga dei cereali o pseudocereali serve per prima cosa ad affrontare i sintomi della chetosi, ma anche ad evitare le possibili ricadute, estremamente frequenti durante un periodo di inappetenza.

È essenziale consultare sempre un pediatra per valutare la gravità della situazione e ottenere indicazioni specifiche. Le ricette per supportare il tuo bambino e stimolare l’appetito ridotto durante un episodio di malessere, invece, le trovi nel mio e-Book SOS febbre! Che, fidati, è sempre bene avere pronto a disposizione nella tua libreria digitale!

Bibliografia e sitografia

  • Laffel L. Ketone bodies: a review of physiology, pathophysiology and application of monitoring to diabetes. Diabetes Metab Res Rev. 1999 Nov-Dec;15(6):412-26. doi: 10.1002/(sici)1520-7560(199911/12)15:6<412::aid-dmrr72>3.0.co;2-8. PMID: 10634967.
  • Fukao T, Mitchell G, Sass JO, Hori T, Orii K, Aoyama Y. Ketone body metabolism and its defects. J Inherit Metab Dis. 2014 Jul;37(4):541-51. doi: 10.1007/s10545-014-9704-9. Epub 2014 Apr 8. PMID: 24706027.
  • Cahill GF Jr. Fuel metabolism in starvation. Annu Rev Nutr. 2006;26:1-22. doi: 10.1146/annurev.nutr.26.061505.111258. PMID: 16848698.