Cucinare con i bambini: ottima abitudine contro la selettività alimentare


Cucinare con i bambini: ottima abitudine contro la selettività alimentare
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Cucinare con i bambini: ottima abitudine contro la selettività alimentare

Tempo di lettura: 13 minuti

Le decorazioni luminose che brillano dentro e fuori le nostre case vogliono dire solo una cosa: il Natale è alle porte e siamo nel pieno della magia dell’Attesa. Tra un film a tema e una scorpacciata di tenere coccole sul divano, avrai di certo anche pensato di aggiungere al menù delle attività delle Feste quella di cucinare con i bambini. Che si tratti di un’infornata di biscotti da regalare o della “prova generale” degli antipasti da servire la sera della Vigilia, però, so che ti assilla una domanda: sarò in grado di essere un genitore attento, paziente e preparato per affiancare il mio bambino in questa prova… titanica?

Conosco bene questo dubbio perché si tratta della stessa preoccupazione che si ostinava ad abitare i miei pensieri. Dopotutto, a chi non è successo di trascorrere del tempo in cucina con suo figlio e di coinvolgerlo nella preparazione dei pasti… ma anche di pentirsi per la grande fatica che comporta questa impresa?! Ecco perché con questo articolo spero proprio di aiutarti a superare molti degli ostacoli che comporta il cucinare con i bambini. E, forte della mia esperienza di dietista specializzata in alimentazione pediatrica e di mamma di due gemelle, non mi limiterò a raccontarti come poterlo fare al meglio: ti confiderò anche delle superaccortezze da adottare a prova di selettività alimentare.

Sono certa che renderanno l’esperienza in cucina molto, molto divertente e istruttiva!

Cucinare con i bambini per imparare divertendosi

Il Natale è un momento perfetto per mettere in pausa la frenesia quotidiana. In questi giorni in cui il tempo si dilata, trascorrere dolcissimi momenti in cucina con il tuo piccolo è un modo fantastico per imparare divertendosi. La serenità dell’ambiente familiare, infatti, è il contesto ideale per apprendere i cardini di una sana alimentazione. Ma anche per condividere strategie per prevenire e superare il grande ostacolo rappresentato da una relazione difficile con il cibo. Certo, l’attività potrebbe essere decisamente caotica ma ti assicuro che i vantaggi sono enormi!

Selettività alimentare: terminato lo svezzamento arrivano quelli che non sono capricci!

Occupandomi prevalentemente di alimentazione in famiglia, so bene che i genitori, superata la fase dello svezzamento, si sentono in qualche modo sollevati. Un grande traguardo è stato raggiunto: il latte non è più l’alimento cardine della dieta del piccolo e un ricco ventaglio di sapori e colori popola i piatti di tutti. Non fraintendermi, i pasti con i bimbi possono comunque essere impegnativi ma se gli stimoli legati alla consistenza, alla vista, al sapore, al tatto, all’odore che sono stati forniti durante il delicato periodo dell’alimentazione complementare sono stati sufficienti, saranno maggiori le probabilità di superare agilmente anche l’ostacolo successivo. Come sarebbe a dire «Quale ostacolo?»… parlo del temibile momento in cui compaiono gli episodi di selettività!

Questa nuova fase si caratterizza per una tipica perdita di curiosità nei confronti di ciò che la tavola ha da offrire e rappresenta un momento fondamentale di affermazione per il piccolo. Secondo alcune stime, fino al 50% dei genitori riferisce che i bambini iniziano a rifiutare il cibo. E, anche se può non sembrare a un occhio inesperto, questi atteggiamenti non sono tumultuosi capricci.

La differenza tra selettività alimentare e capricci a tavola ti sarà chiara se sceglierai di diventare il primo nutrizionista di tuo figlio: accedi al videocorso Bimbi, a tavola, una guida alla sana e corretta alimentazione per i bambini da 1 a 10 anni che non è solo un insieme di lezioni, ma un vero e proprio club per genitori che desiderano il meglio per i loro figli, mantenendo al contempo la serenità familiare.

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Desiderio di autonomia o picky eating?

Dopo l’anno inizia un vero e proprio momento di scoperta. Solitamente il bambino prende coscienza di sé e testa i confini del suo mondo in rapida espansione. Ciò che fa è sperimentare l’autonomia e la gerarchia sociale. Gli strumenti cognitivi che ha a sua disposizione possono comprendere anche quelli tipici della selettività alimentare, che diviene un modo come un altro per essere protagonista di ciò che fino a quel momento aveva vissuto con una certa passività. Tutt’altro paio di maniche è il picky eater, ovvero il bimbo che riduce in modo considerevole la varietà di cibi graditi. Ma non solo: a differenza dei piccoli che manifestano i tratti della selettività, il picky eater associa questa drammatica diminuzione a svariati altri problemi. Per esempio, compaiono ansia e paura in relazione agli alimenti e/o al momento dei pasti, ma anche disordini della sfera sensoriale e ritardo dello sviluppo.

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In un precedente articolo ho spiegato perché le caratteristiche di un bambino che vive queste difficoltà sono ben diverse da quelle di un bambino semplicemente selettivo. Qui, invece, mi concentrerò sull’importanza di cucinare con i bambini, un’attività che può davvero fare la differenza in caso di selettività. Accogliendo in cucina il tuo piccolo chef, infatti, potrai fornire stimolazioni coerenti in un clima rilassato e creare i presupposti per (ri)avvicinarlo ad alimenti “difficili”. Sottolineare l’importanza di queste attività è un momento cruciale dell’educazione alimentare che impartisco durante le mie consulenze.

I benefici del cucinare con i bambini: un approccio anti-selettività

Cucinare con i bambini non è solo un modo divertente per trascorrere il Natale, ma offre numerosi vantaggi. Oltre al piacere del momento, quest’attività supporta la loro autonomia e previene attivamente la selettività alimentare.

Le motivazioni sono molteplici, ma quelle che ti ricapitolo di seguito siano particolarmente importanti:

  • Offre al tuo bambino l’opportunità di esercitare il controllo e l’autonomia che desidera, in un contesto protetto.

I bambini cercano di imitare la figura adulta che per loro è un punto di riferimento: esercitare un controllo sulle decisioni che riguardano le loro azioni, come fa il genitore, è una tappa importante in questo processo. Accogliere il tuo bimbo in cucina gli consente di essere artefice e decisore in un momento riservato ai grandi: questo senso di autonomia può riflettersi positivamente sulle abitudini alimentari del tuo piccolo chef.

  • Rappresenta un momento in cui il piccolo è esposto all’alimento in una forma inedita (crudo anziché cotto, con la buccia anziché privo, di consistenza diversa da quella di solito incontrata in tavola).

Coinvolgere il tuo bambino in attività come fare la spesa, lavare e tagliare i vegetali, sbucciarli e mescolare gli impasti crea opportunità preziose di esposizione al cibo. Compiere tutto questo in un clima sereno e accogliente, magari accompagnando gli aspetti pratici con la narrazione di una storia, contribuirà a rendere il cibo meno spaventoso e più invitante per chi non ne ha confidenza.

  • Permette di instaurare un legame speciale con il cibo grazie all’aiuto di un pizzico di divertimento.

Cucinare è un’abilità vitale che promuove abitudini alimentari più sane e connessioni significative con le tradizioni familiari. Coinvolgere il tuo bambino in modo divertente ed educativo permette che si instauri un legame speciale con il cibo e consente di gettare le basi per un rinnovato senso di fiducia. Il bimbo selettivo sarà portato ad adottare un approccio “più avventuroso” e piacevole a tavola se si diverte nella preparazione dei pasti.

Promemoria per te: non mettere pressione al tuo bambino!

Accogliere i bambini in cucina significa aspettarsi di tutto, dai pacchi di farina rovesciati alle macchie di pomodoro sul soffitto! Quello che forse non ti aspetti è che il piccolo potrebbe anche manifestare un rifiuto completo e assoluto nel maneggiare il cibo. Questa situazione – non ci crederai! – è estremamente frequente all’inizio dell’esposizione ad alimenti verso i quali si è instaurata una certa selettività. Per uscire da situazioni di stallo come questa invito sempre i genitori a coinvolgere i bambini in azioni pratiche e manuali. Alcuni esempi possono essere lavare una carota, tagliare una patata o mescolare una pastella. Queste attività, svolte in un ambiente sereno, consentono al tuo piccolo di concentrarsi sulla fase creativa della preparazione, senza sentirsi obbligato ad assaggiarla.

Se vuoi esplorare quanto ti ho detto da punti di vista inediti, recupera il reel che trovi sulla mia pagina Instagram e che ti lascio di seguito! Troverai consigli per gli acquisti a prova di selettività alimentare!

Cucinare insieme: un divertimento contro la selettività dei bambini

Ma veniamo ora alla parte pratica perché cucinare con i bambini diventi un gioco bellissimo questo Natale!

Start small!

Non è necessario preparare un’intera, complicatissima ricetta insieme: coinvolgi, piuttosto, il tuo bambino in piccoli compiti pratici e di cui il risultato non solo è garantito, ma anche immediato. È essenziale, infatti, permettere ai piccoli di coltivare gradualmente la loro curiosità, evitando compiti troppo gravosi: prove molto lunghe e dai numerosi passaggi potrebbero rivelarsi frustranti e farli desistere da ulteriori tentativi. Chiedi aiuto per mescolare gli ingredienti in una ciotola mentre parli di cosa stai preparando: il concetto essenziale è che progressive interazioni con il cibo e con gli utensili adatti a manipolarlo si accumulano nel tempo, facendo una differenza significativa per chi vive la complicata relazione della selettività alimentare.

Gli attrezzi del mestiere

Aiutare le famiglie attraverso il gioco è, forse, una delle cose che preferisco. Per farlo al meglio ti consiglio di procurarti un kit di cucina per tagliare e mescolare, pensato appositamente per i più piccoli. Sceglilo ricco di utensili divertenti e colorati: forme simpatiche e tonalità accattivanti sono ottimi per coinvolgere il tuo bambino!
Dove trovare tutto questo? Dai un’occhiata alla lista Amazon che ho composto per te: non sarà più un problema trovare forchettine spiritose, simpatici taglia-verdura e coloratissimi grembiulini!

Gioca e… lascia giocare!

Se il tuo bambino è davvero molto restio a cucinare con te e non mostra interesse, potrebbe essere utile lasciarlo giocare in cucina. Crea un’area gioco con i suoi pezzi preferiti e parla con lui mentre prepari ricette semplici ma d’effetto.
Le opportunità di esposizione al cibo si presentano anche indirettamente, mentre il piccolo ascolta i suoni e gli odori della cucina. Sentirti immerso in un clima rilassato consentirà a tuo figlio di associare l’attività di preparazione dei pasti ad un momento piacevole, come quello del gioco.

Piccoli esploratori alla riscossa!

Anche se il tuo bimbo non contribuisce cucinando, dargli la possibilità di personalizzare il proprio piatto può farlo sentire più coinvolto e responsabile delle sue scelte alimentari. Se, ad esempio, pensi di portare a tavola qualcosa che deve essere assemblato nelle sue parti, lascialo “scomposto” e permetti al piccolo chef di unire il suo puzzle in piena autonomia. Alcune preparazioni non verranno degnate di uno sguardo, mentre altre, inaspettatamente, potranno essere scelte ed esplorate!

Leggi, spiega e racconta

Leggere libri di ricette, sulla cucina e sugli alimenti può essere particolarmente utile: mostrare il risultato e i passaggi per ottenere un piatto bello da vedere e buono da mangiare può entusiasmare anche i bambini più restii. Anche se non partecipano attivamente alla preparazione della pietanza, infatti, possono dire di essere stati parte di un’esperienza. Ecco perché saranno anche più propensi a provare i manicaretti che avrai preparato!
E per farlo in modo originale, ricordati del set “Oggi cucino io” che ho creato in collaborazione con FABA. Questo set si compone di tanti strumenti utili tra cui il ricettario con 12 ricette e tante altre informazioni sull’alimentazione del tuo bambino. Il personaggio sonoro incluso nel raccontastorie ti accompagnerà nella preparazione di deliziosi manicaretti e nella scoperta di nuovi alimenti. Gli abbinamenti del set che ho pensato per te sono perfetti per i bambini di età compresa fra i 3 e i 5 anni che amano sentirsi protagonisti della cucina!

Ed eccoci alle righe finali di questo lungo articolo. Non mi resta che ricordarti un concetto fondamentale, caro genitore: il successo di cucinare con i bambini non è misurato dal fatto che tuo figlio mangi ciò che avete preparato insieme… e lo so che questo commenti può essere controintuitivo. Il processo di coinvolgimento in queste attività è un’esperienza preziosa che può portare a cambiamenti positivi nel corso del tempo e necessita di costanza.

Trucchi-strategie-ebook

Mantieni un atteggiamento positivo e questo Natale goditi le attività trascorse insieme al tuo piccolo chef. Continua a provare preparazioni semplici, colorate e nutrienti che hai pensato per la tua tavola e affrontale con il sorriso!

Certo, capisco anche che le sfide nel rendere il momento dei pasti un’esperienza serena e nutriente per i tuoi bambini possano essere a volte molto impegnative. Per questo ho creato il mio eBook “Trucchi e strategie a tavola con i bambini”: una guida preziosa per trasformare i pasti in momenti di scoperta e divertimento!

Buon Natale e… buona cucina!

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Bibliografia e sitografia

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