Merenda a scuola: alla materna non si salta!
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Dai messaggi che leggo quotidianamente, so che ci sono tanti genitori che combattono le mie stesse battaglie per il benessere dei loro piccoli e che chiedono a gran voce che venga loro permessa una pausa merenda. Ancora oggi questa cosa non è così scontata: in certi asili i bambini non fanno merenda a scuola. Il motivo? «Perché il pranzo arriva presto!».
Presto, sì: le 11:30/12:00 rappresentano un orario davvero atipico per i canoni di un adulto ma, di certo, non per quelli di un piccolo di 3-5 anni!
Se sei il genitore di un bimbo che salta lo spuntino di metà mattina sarai certamente preoccupato. Magari non conosci le Linee guida per quanto riguarda la distribuzione dei fabbisogni di energia e nutrienti per un bambino e le indicazioni del Ministero della salute per regolamentare la ristorazione scolastica, ma immagini che ci sia qualcosa che non va in tutto questo! Allora fai in questo modo: presenta al direttore scolastico il documento gratuito che ti allego. Clicca sull’anteprima e scarica la lettera che potrai consegnare a mano o digitalmente al responsabile dell’istituto che accoglie il tuo bambino per richiedere che gli venga garantita la merenda a scuola.
Hai scaricato la lettera? Bene! Adesso direi di entrare nel vivo di questo articolo in cui ti riporto quali sono le ragioni per non saltare lo spuntino del mattino, specialmente in un ambiente che si occupa di educazione come quello della scuola dell’infanzia.
- L’importanza di organizzare una pausa merenda nella scuola dell’infanzia
- Il ruolo nutrizionale della merenda bilanciata
- Perché fare merenda a scuola: parola alla nutrizionista pediatrica
- La merenda a scuola come spezza fame ideale
- La funzione aggregativa d uno spuntino condiviso in uno spazio unico
- Il compito formativo della merenda a scuola per imparare l’autonomia e il rispetto
- Bibliografia e sitografia
L’importanza di organizzare una pausa merenda nella scuola dell’infanzia
La merenda a scuola è un momento importante per i piccoli dell’asilo e scandisce il ritmo della giornata intervallando le attività previste dagli educatori. La pausa merenda ha, infatti, tre funzioni precise:
- un innegabile ruolo nutrizionale, in quanto contribuisce al 5-10% dell’apporto di energia della giornata ed è un momento ideale in cui includere preziosi nutrienti;
- una funzione aggregativa, perché favorisce la costruzione di legami nell’ecosistema dei bambini e tra questi e gli educatori, condividendo un momento piacevole che fa da intervallo tra le attività;
- un compito formativo, perché rappresenta una grande opportunità per stimolare i più piccoli con attività ludico-didattiche.
Nei prossimi paragrafi scenderò nel dettaglio per dirti di più su questi 3 valori legati ad uno spezza fame ideale.
Il ruolo nutrizionale della merenda bilanciata
È davvero importante ripartire l’energia e i nutrienti in più pasti, magari dedicando attenzione a scelte e combinazioni di alimenti diversi per non scadere nella monotonia e aggiudicare al tuo bambino il ventaglio completo di principi nutritivi di cui ha bisogno.
Il nostro Ministero della Salute, nelle Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica, nel 2010 faceva in questo modo il punto sulla merenda a scuola:
“È opportuno distribuire uno spuntino a metà mattina con l’obiettivo di dare al bambino, nella pausa delle lezioni, l’energia necessaria a mantenere viva l’attenzione senza appesantire la digestione e consentirgli di arrivare a pranzo con il giusto appetito. Tale spuntino deve fornire un apporto calorico pari all’8% – 10% del fabbisogno giornaliero ed essere costituito preferibilmente da frutta e ortaggi di semplice consumo (anche di IV gamma).” [1]
Anche le nostre Linee guida per una sana alimentazione [2], oltre a numerose altre evidenze scientifiche [3-8], sottolineano come il numero e la frequenza dei pasti rivestano un’importanza rilevante sullo stato di salute e sul benessere generale dei bambini, allo stesso modo della qualità e quantità del cibo. Insomma, è certamente preferibile mangiare più pasti di piccole o medie dimensioni (ad esempio tre pasti principali e due spuntini), piuttosto che pochi pasti abbondanti.
Perché fare merenda a scuola: parola alla nutrizionista pediatrica
Fare pasti meno abbondanti e più frequenti potrebbe aiutare il tuo bimbo a [9]:
- assorbire le sostanze nutrienti in modo uniforme durante la giornata;
- garantire livelli più stabili di energia per favorire una maggiore concentrazione e miglior rendimento nelle attività scolastiche e sportive;
- avere una maggiore stabilità del peso corporeo, perché evita di arrivare troppo affamati al pranzo e quindi di mangiare oltremisura;
- soddisfare al meglio il suo fabbisogno nutrizionale, soprattutto se pratica sport o è in un periodo di forte crescita, come quello dei bimbi in età prescolare;
- aumentare gli apporti energetici laddove necessario, strategia ottima in caso di periodi di inappetenza, tipici dei mesi più caldi o durante la ripresa da malattia.
É importante, però, sottolineare che la merenda non deve essere abbondante, quindi – attenzione! – perché molti genitori non hanno consapevolezza del valore energetico degli alimenti che propongono ai loro bambini e la tendenza ad esagerare è sempre dietro l’angolo. Nonostante questo, la merenda a scuola è comunque molto utile a controllare l’appetito e ad evitare di arrivare troppo affamati al pasto successivo, dà energia e permette ai bambini di evitare la tipica irritabilità che si verifica a digiuno quando i livelli di zuccheri diventano troppo bassi.
La merenda a scuola come spezza fame ideale
Perché dico che è importante fare la merenda a scuola? Perchè spesso i bambini non consumano una buona colazione! Delle colazioni e della loro importanza ho parlato meglio in questo approfondimento. Ti basti però sapere che, se il primo pasto della giornata risultasse inadeguato la merenda a scuola assumerebbe ancora più valore: se al tuo piccolo capita di uscire di casa al mattino con solo una tazza di latte nello stomaco o con un succo e una merendina mangiata di corsa, infatti, la pausa data dalla merenda è essenziale per arrivare al momento del pranzo con serenità e rifornire di nutrienti chiave per una crescita sana [10].
Nonostante questo, in alcune scuole non viene somministrata la merenda per paura che i bambini non mangino a pranzo – ma, parliamoci chiaro, anche per la responsabilità che comporta il dover vigilare su piccoli a rischio per eventi di soffocamento da cibo, purtroppo frequenti fino ai 4-5 anni di età.
Il concetto che desidero trasmetterti è che è la quantità degli alimenti proposti nella merenda a scuola a fare la differenza, sempre. Se parliamo di una merenda a base di pane e cioccolato, vasetti di yogurt alla frutta, biscotti a sazietà… sono la prima a dirti che per bimbi così piccoli lo spuntino sarebbe troppo abbondante ed il rischio è di togliere effettivamente l’appetito.
Prova invece a puntare su merende semplici e su quantità ridotte come quelle che ti riporto di seguito e che possono assolutamente essere fornite al tuo piccolo nel suo spezza fame ideale. Prendi nota dei miei suggerimenti:
Frutta fresca:
- mezza banana;
- due spicchi di mela;
- qualche spicchio di arancia;
- un mandarino;
- mezzo kiwi;
- due-tre spicchi di pesca;
- un’albicocca;
- dieci-dodici acini d’uva (mi raccomando: che sia tagliata secondo i tagli sicuri).
Yogurt:
- mezzo vasetto di yogurt bianco al naturale + un cucchiaino di purea di frutta.
Cracker, pane e biscotti:
- due piccoli cracker;
- una fettina di pane;
- due biscotti secchi semplici.
Tutte queste sono opzioni valide che puoi alternare tra loro per variare – lo scrivo nero su bianco perché non si sa mai: scegli una di queste e non la loro somma!
La funzione aggregativa di uno spuntino condiviso in uno spazio sicuro
Ti ho sottolineato come, pur non sostituendo la colazione, la merenda a scuola ripristina le energie necessarie per affrontare il resto della mattinata e permette al tuo bambino di ricaricare le pile durante un momento di confronto e condivisione.
Devi sempre considerare che ogni esperienza legata al cibo, soprattutto nelle scuole, è un prezioso momento di crescita: il tuo bambino, durante il confronto con i suoi pari, impara cosa significa il valore della condivisione e della convivialità, ma anche della diversità di gusti, di tradizioni e di pensiero [11]. Ed è in quella somma di colori e profumi che il tuo bimbo si confronta con i compagni e, in un ambiente sereno e rilassato, mangia con piacere il suo spuntino, scoprendo, a volte, nuovi alimenti e nuove pietanze.
Tutto questo avviene in uno spazio sicuro per i piccoli che vivono le difficoltà della selettività alimentare che, molto spesso, è correlata al contesto in cui il bimbo consuma i suoi pasti [12].
La merenda a scuola contro la selettività alimentare
Alla scuola dell’infanzia o al nido, generalmente, è meno alta la pressione sul mangiare perché le educatrici devono badare a molti piccoli allo stesso tempo. Questo permette al bambino di sentirsi meno un osservato speciale e, quindi, meno sotto pressione per consumare il suo spuntino. Cosa ben diversa rispetto a ciò che succede tra le mura domestiche, dove la pressione ad assaggiare un determinato alimento verso cui si è instaurata una certa difficoltà potrebbe raggiungere livelli piuttosto alti.
Non solo: l’insegnante non è certamente la mamma o il papà e, quindi, il piccolo non proietta eventuali emozioni negative rivolte al genitore sul cibo presente in tavola.
Senza contare un ulteriore aspetto del mangiare sociale: gli altri bambini fanno da modello al piccolo con selettività. Se loro mangiano, ci sarà maggior probabilità che anche lui mangi. Magari non la prima volta, non la seconda, ma la terza potrebbe essere quella buona! Dopotutto, i bambini sono estremamente curiosi e tendono a imitare il contesto sociale in cui sono inseriti: esposizione dopo esposizione, sarà per loro più facile accettare di consumare una buona merenda in compagnia.
Insomma, i bambini possono certamente imparare corrette abitudini alimentari in modo semplice e naturale grazie al confronto con i compagni!
Il compito formativo della merenda a scuola per imparare l’autonomia e il rispetto
La merenda ha anche un valore didattico nella scuola dell’infanzia: i bambini possono portare da casa un piccolo snack, tovaglietta, bicchiere e una bottiglia d’acqua. Anche in quelle sedi in cui la merenda a scuola è fornita dalla struttura, i piccoli imparano ad impostare tutto il necessario per la tavola, a consumare il cibo con calma e a ripulire il proprio posto. Queste attività pratiche contribuiscono a sviluppare il rispetto per le proprie cose e per lo spazio condiviso. Potrebbe non sembrare, ma sono azioni molto importanti che ti invito a riproporre anche a casa per rafforzare ulteriormente l’apprendimento e l’autonomia del tuo piccolo.
Bene, caro genitore, io la chiudo qui: penso proprio di averti parlato estesamente, ormai, dei molteplici benefici che riveste la pausa merenda. Ricordati che si tratta di un pasto davvero importante e, se sai che non viene proposto, scarica la lettera da indirizzare al preside della scuola dell’infanzia: l’ho redatta per il benessere del tuo bimbo e a te non resta che sottoscriverla!
Poi ricorda che, se hai bisogno di ispirazione per la merenda a scuola del tuo bambino, ci sono sempre i miei libri: “L’ora della merenda” e “Cosa porto a scuola” sono le guide con tutte le informazioni per proporre uno spuntino bilanciato e tante ricette adatte a tutte le età!
Bibliografia e sitografia
[1] Ministero della Salute. LINEE DI INDIRIZZO NAZIONALE PER LA RISTORAZIONE SCOLASTICA. Conferenza Unificata Provvedimento 29 aprile 2010. Intesa, ai sensi dell’art.8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n.131, G.U. n. 134 del 11-6-2010. Consultato il 3 settembre 2024 via https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1248_allegato.pdf.
[2] Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione. Linee guida per una sana alimentazione. Dossier scientifico. Edizione 2018. Consultato il 3 settembre 2024 via https://www.crea.gov.it/web/alimenti-e-nutrizione/-/dossier-scientifico-linee-guida-per-una-sana-alimentazione-2018.
[3] Società Svizzera di Nutrizione (SSN). Scheda informativa L’alimentazione dei giovani, versione aggiornata novembre 2011. Consultata il 3 settembre 2024 via https://www.sge-ssn.ch/media/scheda_informativa_l_alimentazione_del_giovani_2012.pdf.
[4] FABRY P, HEJL Z, FODOR J, BRAUN T, ZVOLANKOVA K. THE FREQUENCY OF MEALS. ITS RELATION TO OVERWEIGHT, HYPERCHOLESTEROLAEMIA, AND DECREASED GLUCOSE-TOLERANCE. Lancet. 1964 Sep 19;2(7360):614-5. doi: 10.1016/s0140-6736(64)90510-0. PMID: 14186149.
[5] D’Addesa D. Alimentazione ed Obesità. In: Sovrappeso ed obesità nell’età evolutiva: vera epidemia sociale del terzo millennio. 1th ed. Roma: Istituto per gli Affari Sociali (IAS), 2008:159-172.
[6] Franko DL, Striegel-Moore RH, Thompson D, Affenito SG, Schreiber GB, Daniels SR, Crawford PB. The relationship between meal frequency and body mass index in black and white adolescent girls: more is less. Int J Obes (Lond). 2008 Jan;32(1):23-9. doi: 10.1038/sj.ijo.0803654. Epub 2007 Jun 12. PMID: 17563764.
[7] Ma Y, Bertone ER, Stanek EJ 3rd, Reed GW, Hebert JR, Cohen NL, Merriam PA, Ockene IS. Association between eating patterns and obesity in a free-living US adult population. Am J Epidemiol. 2003 Jul 1;158(1):85-92. doi: 10.1093/aje/kwg117. PMID: 12835290.
[8] Rolland-Cachera MF, Bellisle F. Nutrition. In: Burniat W, Cole TJ, Lissau I, Poskitt EME, ed. Child and adolescent obesity, Causes and consequences, prevention and management. Cambridge: Cambridge University Press; 2002: 69-86.
[9] EUFIC. 10 Regole per uno stile di vita sano per i ragazzi. Consultato il 3 settembre 2024 via https://www.eufic.org/it/vita-sana/articolo/10-regole-per-uno-stile-di-vita-sano-per-i-ragazzi.
[10] Sonni L. La giornata alimentare. In: Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) ed. D’Addesa D, Toti E, Martone D, ed. Più ortaggi, legumi e frutta. Educazione alimentare e del gusto nella scuola primaria. Manuale per formazione dell’insegnate. Roma: 2008:63-72.
[11] Alan Beardsworth, Teresa Keil. 1997. Sociology on the Menu. An Invitation to the Study of Food and Society. Routledge.
[12] Luchini V, Musaad S, Lee SY, Donovan SM. Observed differences in child picky eating behavior between home and childcare locations. Appetite. 2017 Sep 1;116:123-131. doi: 10.1016/j.appet.2017.04.021. Epub 2017 Apr 22. PMID: 28442336.
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