Parlare di peso ai bambini in eccesso ponderale: ecco come fare
Tempo di lettura: 16 minuti
Caro genitore, devi sapere che combatto le mie battaglie con la stessa dedizione del primo giorno dalla mia laurea. Nel tempo, molte cose sono cambiate, alcune in meglio (come la presenza di una più diffusa consapevolezza alimentare da parte delle famiglie), ma altre – e mi dispiace dirlo – in peggio. Una delle cose che è decisamente peggiorata è l’abitudine di parlare di peso ai bambini in eccesso ponderale nel modo e con i tempi sbagliati, senza avere competenze o sensibilità per farlo: è un tema che troppo spesso viene affrontato con leggerezza o giudizio, sia durante le visite mediche pediatriche o medico-sportive, sia tra i banchi di scuola o persino in famiglia. Eppure le parole hanno un impatto potente. Il loro valore emotivo può segnare un bambino, influenzare la sua crescita e il rapporto con il suo corpo.
Dedico questo articolo a spiegare un concetto per me imprescindibile: non si parla di peso (nel modo sbagliato) ai bambini. Soprattutto oggi che i nostri figli sono continuamente esposti a discorsi sul peso e sul corpo (proprio e degli altri). Solo prendendo atto di questa situazione sia possibile riconoscere e intervenire prontamente quando l’argomento viene affrontato in modo inappropriato. In questo modo tuteleremo la salute delle generazioni future, non permettendo che questa tendenza comprometta l’autostima e il loro rapporto con la salute dei più piccoli.
Un approccio empatico e privo di giudizi è essenziale per promuovere un dialogo costruttivo e prevenire ferite che impiegano anni per rimarginare.
Ti lascio alla lettura di questo approfondimento e aspetto di sentire cosa ne pensi nello spazio dedicato ai commenti o, via direct, sui social. Se sei un educatore, un professionista sanitario oppure un genitore che desidera far conoscere il mio lavoro, ti invito anche a scaricare le risorse utili che troverai in fondo a questo post e che ho redatto per l’occasione: puoi mostrare il decalogo “Diamo il giusto peso al peso” negli ambienti scolastici e nei luoghi in cui i piccoli praticano sport, con la certezza di non incorrere in spiacevoli errori di comunicazione e, se hai assistito a una comunicazione sbagliata sul delicato argomento peso e bambini durante una visita medica, ho per te preparato una lettera da mostrare al direttore della struttura in cui si è verificato lo spiacevolissimo inconveniente.
Perché parlare di peso in modo appropriato è fondamentale
Le visite mediche e sportive, ma anche gli ambienti scolastici e le palestre, rappresentano momenti e situazioni importanti per la crescita e lo sviluppo dei bambini. Tuttavia, la discussione diretta del peso in presenza dei piccoli può generare stress, senso di inadeguatezza e vergogna.
Contesti critici
- Visite pediatriche: quando vengono misurati peso e altezza, è comune che i bambini ascoltino commenti sul loro stato ponderale.
- Visite sportive: durante le valutazioni per il certificato medico, il peso può diventare oggetto di confronto o giudizio.
- Screening scolastici: alcune scuole includono misurazioni di peso e altezza in bilanci di salute annuali, spesso commentate senza la dovuta sensibilità.
- Commenti durante la condivisione della merenda o del pranzo: per la loro forma corporea, i bambini possono venire individuati come dei “mangioni” davanti ai compagni.
- Sport abituali: sebbene l’esercizio fisico sia indispensabile per la buona salute, spesso sono le palestre, le piscine e i campi sportivi ad essere il primo luogo in cui i piccoli entrano in contatto con commenti sul loro corpo.
Conseguenze di un approccio sbagliato
- Ansia e rifiuto delle visite mediche.
- Danni nella relazione tra bambino e medico o educatore.
- Aumento del rischio di isolamento sociale e disturbi alimentari.
Gli effetti di discussioni inadeguate su peso e corpo
Devi sapere che è la letteratura scientifica a suggerirci che si debba valutare attentamente il peso dei più piccoli… ma è sempre il consenso scientifico a suggerirci che le parole che scegliamo per comunicarlo debbano essere vagliate con attenzione. Sono consapevole del fatto che intavolare questo tipo di conversazione in modo non giudicante e realistico è molto complesso, ma oggi sappiamo con certezza come la derisione e lo stigma associati a una valutazione fin troppo superficiale del peso possano avere serie ripercussioni.
E non parlo di un semplice rimanerci male, ma di vere e proprie ferite psicologiche che rendono i più piccoli incapaci di sviluppare un’identità personale e sociale positiva. Questo favorisce l’iniziare o l’aggravarsi di disordini alimentari, bassa autostima, depressione e ansia, che si ripercuotono a loro volta sul peso corporeo, aumentando la prevalenza dell’obesità, la sua gravità e le patologie che ne derivano. Ecco perché i discorsi giudicanti a casa, a scuola, nelle palestre ma anche durante le visite mediche sono assolutamente inadeguati e dannosi!
Non solo: a seguito di messaggi sbagliati (nei modi e nei tempi) anche il genitore che si sente avanzare frasi colme di giudizio o supponenti incuria spesso vive queste esternazioni come un’esperienza negativa, abbandona i programmi di cura e incentiva a ridurre le occasioni sociali di condivisione per proteggere il proprio piccolo. Il secondo step, quasi inevitabile in questo clima di isolamento sanitario e sociale, è mettere in atto soluzioni fai-da-te che si concentrano sull’immagine corporea più che la salute. E si tratta evidentemente di una reazione sbagliata a un problema complesso.
Allora cosa fare? Da dove partire per iniziare a parlare di peso nel modo giusto con il tuo bambino?

Come puoi parlare di peso con tuo figlio
Sicuramente ti sarà capitato di sentire qualcuno o proferire tu stesso frasi come: «Sono ingrassato: devo mettermi a dieta!», «Guarda che pancia, quasi non mi riconosco», «Ho messo su chili nell’ultimo periodo, ma adesso mi rimetto in riga!». Questi commenti, a volte buttati lì quasi con noncuranza durante i pasti o magari come sfogo mentre ci si guarda allo specchio, creano delle ferite profonde. Devi sapere che la psiche del tuo bambino si comporta come una cassa di risonanza. I piccoli, infatti, cominciano molto presto a interiorizzare il concetto di dieta, di insoddisfazione corporea e di privazione finalizzata al controllo della propria forma corporea.
Già dai 4 anni i bambini sono consapevoli del loro corpo. Questa età è piuttosto critica: per molti è il momento in cui si avvia il nucleo della scolarità e iniziano i primi confronti con i pari e gli educatori i cui commenti possono essere tanto sottili quanto pungenti. «Si vede che sei una buona forchetta!», «Sei pigro, tu, vero? Guarda che panciotta!», «Mamma certamente non ti tiene a dieta!», «Solo vedendoti so che mi darai tante soddisfazioni a tavola», «Non riesco a prenderti in braccio per quanto pesi: camminare un po’ ti farà bene!».
Tutto questo, insieme alla continua esposizione anche a casa ai commenti sul corpo e sul peso, al continuo assistere a mamma e papà che si guardano allo specchio e non si piacciono, instilla nei piccoli un pericoloso senso di inadeguatezza. E, onestamente, non lo possiamo permettere: reputo non solo molto triste, ma anche una sconfitta per la mia categoria professionale il fatto che già dai 6 anni molti bambini temono di essere presi in giro per il loro peso, soprattutto se non sono di genere maschile, e pensano di limitare la loro alimentazione per modificare la propria immagine.
Come tutelare la salute del tuo bambino parlandogli del suo peso
Parlare di peso ai bambini è una faccenda delicata. È fondamentale prima di tutto capire cosa non dobbiamo fare: mai parlarne con una connotazione negativa.
Se il tuo bambino non è consapevole del suo peso (che sia in eccesso o meno) e non ti ha mai fatto alcuna domanda in proposito, prima di portarlo alla visita pediatrica o sportiva potresti prepararlo e parlargli del perché il medico collezionerà questo parametro. Puoi semplicemente dirgli che, visto che sta diventando grande, è importante monitorare la sua crescita in modo che il suo corpo abbia tutto ciò che gli serve per diventare forte e in salute. Se, parlandogliene preliminarmente, verifichi che il tuo bambino è sereno e non ha domande particolari, puoi evitare che conosca l’esito della valutazione pediatrica, chiedendo al medico di parlartene in privato. Sei tu che puoi avviare e sostenere la cura del tuo bambino e questo ti permette di valutare come e quando affrontare un argomento così delicato.
Se, invece, un bambino è consapevole del suo peso, soprattutto se intercetta valori più elevati rispetto alla media per la sua età – anche se tu ed il suo pediatra non ne avete mai parlato – probabilmente ha già ricevuto giudizi da altri familiari, educatori, allenatori, amici e compagni. Allora stai pur certo che si è già posto delle domande e il dialogo che instaurerai potrebbe rivelarsi fondamentale per evitare che il tuo bimbo lo percepisca come qualcosa per cui sentirsi in colpa o vergognarsi.
Cosa fare e cosa evitare
Ti lascio qui un piccolo riassunto di frasi e concetti cruciali che dovrai tenere a mente e ripassare periodicamente per parlare di peso e crescita nel modo giusto al tuo bambino di peso e crescita.
Da fare:
- concentrati sulla salute complessiva: usa un linguaggio positivo e focalizzato sui comportamenti salutari.
«Il tuo corpo è pieno di energia e ha bisogno di cibi che gli diano la forza di fare tutto quello che ami!»
«Ogni corpo è unico e speciale. Quello che conta è trattarlo con cura, nutrendolo e facendolo muovere.»
«Mangiare alimenti vari e colorati ci aiuta a crescere sani e a sentirci bene ogni giorno.»
«Il movimento ci fa sentire più leggeri e felici, è un regalo che possiamo fare al nostro corpo!»
- focalizzati sull’intero contesto familiare: promuovi cambiamenti che coinvolgano tutti, evitando di far sentire il bambino “diverso”.
«Facciamo tutti insieme una sfida: stasera proviamo una nuova verdura e vediamo chi riesce a trovare il sapore più speciale!»
«Se tutti in famiglia ci impegniamo a fare una passeggiata dopo cena, diventerà un momento tutto nostro per chiacchierare e stare meglio.»
«Prepariamo insieme una colazione sana per domani, così iniziamo la giornata pieni di energia!»
«Mangiare bene non è solo per i bambini, ma per tutti noi: così ci prendiamo cura l’uno dell’altro.»
«Proviamo tutti a spegnere gli schermi per un po’ e a fare una cosa divertente insieme, come cucinare o ballare!»
- crea momenti di dialogo non forzato: introduci il tema del benessere durante attività quotidiane, come la preparazione dei pasti o una passeggiata.
«Che colore vuoi aggiungere al nostro piatto oggi? Più colori ci sono, più facciamo bene al nostro corpo!»
«Sai che camminare permette di dare la carica al nostro corpo? È una pausa per sentirsi meglio!»
«Secondo te, quale frutto ci darà più energia per giocare dopo? Proviamo a inventare una merenda super-potente!»
«La cena è il momento perfetto per stare insieme e parlare di quello che ci piace fare per prenderci cura di noi. Sei d’accordo?»
«Mi piace fare questa attività insieme a te: ci stiamo prendendo cura del nostro corpo mentre ci divertiamo!»
Da evitare:
- evita di discutere di peso o di forma fisica in presenza del tuo bambino durante visite mediche o scolastiche e proteggi il tuo piccolo da discorsi su dieta e perdita di peso che avvengono fin troppo di frequente anche in famiglia.
(Durante una visita medica): «Stiamo parlando di come aiutare tutta la famiglia a vivere in modo sano. È importante che tutti ci impegniamo insieme!»
(Durante un colloquio scolastico): «Concentriamoci sulle cose che il bambino ama fare e su come sostenerlo al meglio, senza parlare di numeri o misure.»
(In famiglia): «Cerchiamo di non fare commenti sul corpo di nessuno, neanche sui nostri: ogni corpo merita rispetto e cura.»
(A tavola): «Parliamo di quanto sono buoni questi cibi e di come ci fanno sentire forti, invece di preoccuparci di pesi o taglie.»
(Durante attività familiari): «Cosa ti fa sentire più forte e felice? Facciamolo insieme!»
- non usare termini che sottintendono un giudizio: le parole “grasso” o “obeso”, per esempio, sono estremamente descrittive e non ammettono che una persona sia altro. Un bambino non è grasso, ma possiede un corpo grasso, così come un bambino non è obeso, ma in stato di obesità. La differenza è enorme e ne ho parlato anche nel mio articolo dedicato proprio all’obesità, una malattia cronica ancora troppo sottovalutata!
«Il tuo corpo ha bisogno di tante attenzioni per crescere forte e sano, proprio come una pianta ha bisogno di acqua e sole.»
«Non parliamo mai di ‘essere grassi’ o ‘essere magri’, ma di come prenderci cura del nostro corpo per sentirci bene.»
«Ci sono tante cose belle che possiamo fare per migliorare la salute, senza dare etichette al nostro corpo.»
«Un bambino non è mai solo il suo peso. C’è tutto un mondo di talenti, sogni e passioni da valorizzare.»
«Parliamo del nostro corpo come di qualcosa di prezioso e in trasformazione, che cambia e si adatta a tante esperienze.»
- non fare paragoni con altri bambini o fratelli.
«Ognuno di noi è diverso, e va bene così! È bello che tutti abbiamo qualità uniche.»
«Non importa cosa fanno gli altri: ci concentriamo su cosa ci fa sentire bene e su cosa possiamo migliorare insieme.»
«Ogni corpo cresce a modo suo. Non c’è un ritmo giusto o sbagliato, solo quello che è perfetto per te.»
«Ci piace vedere come ognuno di noi trova il proprio modo di stare bene: non c’è bisogno di fare confronti.»
«Tutti abbiamo percorsi diversi: quello che conta è scoprire cosa funziona meglio per te e la tua felicità.»
Parlare di peso durante le visite mediche: consigli per genitori
Ok, abbiamo fatto il primo passo per parlare di questo argomento in famiglia nella maniera più corretta, ma arriva il momento di organizzare quella visita medica. Le visite mediche pediatriche (che siano di routine come i bilanci di salute o di altra natura) e le visite sportive sono confronti essenziali per valutare la salute del tuo bambino. In queste occasioni, è essenziale prepararsi al meglio per affrontare la situazione di petto ed evitare di parlare di peso davanti al piccolo.
Prima della visita prepara una lista di domande: annotati tutto quello che devi sapere su abitudini salutari, evitando di concentrarti esclusivamente sul peso, che è solo una variabile nella salute del tuo bambino. Non dimenticarti, poi, prima di iniziare la valutazione, di informare il medico che preferisci discutere del peso in privato. È una richiesta assolutamente legittima e non può essere ignorata dal professionista sanitario.
Durante la visita, se l’argomento del peso viene sollevato davanti al bambino, puoi intervenire dicendo: «Preferirei discutere di questo in separata sede.»; oppure: «Possiamo concentrarci su consigli pratici per cambiare le nostre abitudini?».
Dopo la visita prova a ragionare in termini pratici. Spesso è utile affrontare i cambiamenti con gradualità: scegli una cosa semplice che ti è stata suggerita dal medico e mettila in pratica, poi passa alla successiva. Procedendo in questo modo, sarà più facile sedimentare nuove abitudini e darai il tempo al tuo bimbo di abituarsi. In tutto questo, non dimenticare di parlare con il tuo bambino: chiedigli se ha domande o preoccupazioni sull’incontro che si è concluso e rispondi puntualmente con empatia. Dopotutto, siete una squadra!
Scoprirai che questi accorgimenti ti aiutano a mantenere un dialogo costruttivo, proteggendo la sensibilità e la salute del tuo bimbo.
Non dare mai per scontato che tuo figlio, presente alla visita, non venga colpito dalle parole che vengono usate per definire il suo peso e il suo corpo: non sottovalutare questo fatto e chiedi al tuo bimbo di attendere fuori dalla stanza qualche minuto quando poi se ne parlerà con il professionista.
Risorse gratuite per genitori, sanitari ed educatori
Lo so: l’articolo di oggi è molto complesso, quasi da lasciar sedimentare prima di diffonderlo. Direi però che ogni promessa è debito e ti avevo anticipato ben due documenti gratuiti che ho pensato sia per i medici e i colleghi sanitari, sia per gli educatori e i genitori.
Ecco qui il mio decalogo “Diamo il giusto peso al peso”, uno strumento utile per discutere di peso con i giovani pazienti e le loro famiglie in modo empatico, essenziale per studiare strategie per affrontare il tema del peso anche in ambito scolastico e nei luoghi dello sport, evitando errori di comunicazione.
E se sei in cerca di una versione stampabile in copisteria, eccoti accontentato: clicca qui e presentala al tuo servizio stampa di fiducia per diffonderla nei luoghi che frequenta il tuo bambino.
La seconda risorsa utile che ho pensato per te è una lettera che ti invito a trasmettere al responsabile della struttura sanitaria o dello studio medico in caso avessi hai assistito a una comunicazione sbagliata durante una visita specialistica.
Concludo questo articolo ribadendo che parlare di peso con i bambini è una responsabilità condivisa tra genitori, medici ed educatori. Un approccio delicato e rispettoso può prevenire effetti negativi sull’autostima dei bambini, promuovendo al contempo abitudini salutari. Con semplici ma sostanziali accorgimenti, è possibile fare una grande differenza per il loro benessere fisico ed emotivo.
Cosa pensi di tutto questo? Presenterai il documento a scuola o al tuo medico di fiducia, oppure, se sei anche tu un professionista della salute, lo mostrerai nel tuo studio? Fammelo sapere nei commenti a questo post o via direct, su Instagram. Ricordati che, per qualsiasi confronto, sono a tua disposizione: mi puoi raggiungere sempre alla mail supporto@verdianaramina.com!
Data ultima modifica:
Commenti
Nessuno ha scritto un commento per ora, vuoi essere il primo?
Lasciami un commento