Picky eating: quali sono le cause?
Tantissimi genitori ogni settimana mi pongono delle domande sulla selettività alimentare del loro bambino. In alcuni casi non si tratta di semplice selettività ma di qualcosa di più profondo e radicato: il picky eating. Molte volte i due termini vengono erroneamente confusi, ma il picky eating è una tipologia di selettività alimentare che ha delle cause da ricercare nei primi rapporti con il cibo, nella vita quotidiana e nelle particolari caratteristiche del bambino.
In questo articolo ti parlerò di tutte le principali cause del picky eating e dell’influenza che quest’ultimo ha sulla salute del tuo bambino.
Come capire se un bambino soffre di picky eating?
Molte volte i termini “picky eater” e “bambino selettivo” vengono accomunati. Proprio per questo motivo è arrivato il momento di fare un po’ di chiarezza su queste due definizioni. Essi delineano situazioni simili, ma non uguali. Il picky eating, infatti, si trova in un altro “piano” rispetto alla selettività alimentare così come noi tutti la conosciamo. Un bambino che soffre di picky eating, infatti, soffre di ansie e di paure nei confronti del cibo. Capire se il tuo bambino è solo selettivo o soffre di picky eating non è molto semplice, proprio per questo è importante rivolgersi ad un professionista del settore per averne la certezza.
Le 4 cause principali di picky eating
Ebbene sì: esistono quattro cause principali di picky eating che sono legate alle prime esperienze del tuo bambino con il cibo, con la sua vita quotidiana e con il suo stato di salute. Di seguito troverai un approfondimento per ognuna, che potrebbe aiutarti nella fase di individuazione di questo disturbo. Ti raccomando, però, di rivolgerti sempre a un esperto: il “fai da te” quando si parla di salute potrebbe essere davvero controproducente e, addirittura, dannoso.
Com’è il tuo bambino?
Le condizioni di salute del tuo bambino potrebbero davvero influenzare la probabilità di sviluppare un disturbo come il picky eating. In particolare sto parlando di allergie, problemi cardiorespiratori e disabilità motorie o cognitive. Tutte queste condizioni di salute possono impattare sulla percezione del tuo bambino nei confronti del cibo e della sua fame. In questo caso il tuo incoraggiamento discreto e senza forzature potrebbe essere d’aiuto. Ricorda: mantieni sempre la calma e lascia che il tuo bambino prenda i suoi tempi, un passo per volta. Ovviamente anche il carattere del tuo bambino influenza la selettività: se è molto ansioso, continuare a dirgli di mangiare non farà altro che “chiudergli lo stomaco”.
Cosa succede fra le mura di casa?
L’ambiente in cui il tuo bambino vive ed è immerso durante tutto il corso della giornata è sicuramente molto importante, anche quando si parla di alimentazione. Prova ad immaginare: come ti sentiresti se una persona ti fissasse mentre mangi e continuasse a chiederti se ti piace quello che stai mangiando, incitandoti a continuare? Ti sentiresti a disagio e sotto pressione, o sbaglio? Ecco, anche per il tuo bambino vale la stessa cosa. Come genitore devi sicuramente supportarlo, ma senza insistere e fargli provare alcuna ansia nei confronti del pasto. Il picky eating, infatti, può mostrare i suoi segnali anche per questo motivo.
Ci sono stati degli episodi negativi legati ai pasti?
I bambini hanno uno stimolo naturale che li porta ad andare in esplorazione di nuovi cibi. Allo stesso tempo, però, sono anche in possesso di un meccanismo di difesa che si mette in allerta nel momento in cui il bimbo ha avuto un’esperienza negativa con un cibo in particolare, con una consistenza o una forma. Il suo cervello, per istinto di sopravvivenza, registrerà quell’informazione e cercherà di tenerlo sempre distante. Il messaggio che verrà trasmesso sarà: “Questo cibo mi ha fatto male/non mi piace, quindi non mi devo fidare, non lo devo riprovare”. Nel caso in cui un bambino sia allergico oppure stia male spesso dopo aver mangiato, diventerà diffidente verso la maggior parte dei cibi “non familiari”.
Com’è andato lo svezzamento?
Lo svezzamento è qualcosa di essenziale da prendere in considerazione quando si parla di picky eating. C’è una forte connessione, infatti, fra il ritardo nell’introduzione di alcune consistenze e la probabilità di diventare un picky eater. Fra i sei e i nove mesi, infatti, c’è una “finestra critica” per l’alimentazione del tuo bambino. In questa età il corpo di ogni bimbo è più predisposto ad andare in esplorazione di nuove cose, fra cui gusti e consistenze. Passato questo periodo, potrebbe essere più difficile introdurre cibi diversi da quelli a cui è stato abituato fino a quel momento.
Quali conseguenze ha il picky eating nella salute?
Questa domanda purtroppo non presume una risposta semplice. Ci sono delle teorie che affermano che è normale che i bambini, come gli adulti, abbiano dei gusti diversi. Altre teorie sostengono addirittura che il picky eating sia solo “un momento di passaggio”. La realtà è che il picky eating è un vero e proprio disturbo e, come tale, si deve far qualcosa per fare in modo che il bambino possa vivere serenamente la sua relazione con il cibo negli anni a venire. Fra le conseguenze di questa tipologia di selettività possiamo di certo trovare una carenza di nutrienti. Inoltre questo disturbo crea stress a tutti i componenti della famiglia, oltre che allo stesso bambino che, crescendo, ha più probabilità di sviluppare una relazione malsana con il cibo.
Il tuo bambino è fortemente selettivo e non sai come fare per migliorare la situazione? Allora non ti resta altro che fissare un primo appuntamento con gli specialisti del nostro team: sapranno di certo aiutarti attraverso un percorso creato ad hoc sulla situazione.
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