Svezzamento e allattamento: come gestirli al meglio
“Quando deve iniziare a mangiare cibi solidi il mio bambino? Ma devo continuare ad allattarlo nel mentre? Fino a quando devo allattare?” Queste sono solo alcune delle domande che le mamme si pongono nei confronti di svezzamento e allattamento. Questo momento di transizione può spaventare, ma con le giuste indicazioni la paura sparirà, te lo posso assicurare. Proprio per questo ho deciso di scrivere questo articolo sulla gestione e sul rapporto fra svezzamento e allattamento.
Se hai a cuore questo argomento continua a leggere: potresti trovare molte risposte alle tue domande!
Come si esprime l’OMS su svezzamento e allattamento?
Inizio riportandoti dei dati da una fonte ufficiale e sicura come quella dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Sul web, infatti, si può trovare davvero di tutto, per cui, come dietista pediatrica, mi “appello” all’unica fonte sicura al 100%in questo ambito. In materia di svezzamento e allattamento, l’OMS raccomanda di allattare in modo esclusivo fino ai sei mesi di vita circa. Successivamente si può iniziare ad offrire del cibo complementare, mantenendo l’allattamento fino ai due anni e oltre. Se il tuo bambino ha un’età vicina ai sei mesi ti consiglio di non procedere direttamente con l’introduzione dei cibi solidi senza aver considerato alcuni comportamenti molto importanti. Fra questi troviamo il riflesso di estrusione e l’interesse verso il cibo. Te ne ho parlato ampiamente in un altro articolo: leggilo ora.
Come capire se è necessario allattare in svezzamento?
Come abbiamo appena detto, l’OMS è molto chiara su questo aspetto: cibo solido e allattamento vanno integrati nella fase dello svezzamento, fino ai due anni di età. Il cibo solido, infatti, va a complementare il latte materno, non si sostituisce immediatamente ad esso, come molti pensano. Tuttavia non esiste un’indicazione precisa sul quando farlo, anche se è importantissima una cosa: continuare a rispondere in modo attivo alle richieste del bambino, come si è fatto fino a prima dell’inizio dello svezzamento. L’interpretazione appropriata dei segnali di fame e sazietà e la risposta adeguata da parte dell’adulto, aiutano infatti il piccolo ad autoregolare l’assunzione di alimenti. Questo è un modo per garantirgli cibo a sufficienza, senza alimentarlo in eccesso. Rispondo ora ad alcune domande che spesso mi vengono poste su svezzamento e allattamento.
Servono se il bambino le richiede. Ci sono alcuni bambini che a sei mesi o poco più dormono già tutta la notte (non sono molti!), mentre altri che hanno ancora bisogno di una o più poppate notturne, molto spesso per sentirsi rassicurati. Questo vale sia nel primo anno di vita, sia successivamente.
Qual è il numero corretto di poppate al giorno per bambini in svezzamento?
Anche qui non c’è una vera e propria risposta, tutto dipende dalle richieste del bambino. Se il bimbo chiede il seno, allora è corretto assecondarlo. Piano piano queste richieste diminuiranno con l’età e con la presenza sempre più forte dei cibi solidi nella sua dieta.
Quando si può smettere di allattare?
L’OMS dice che questa fase di coesistenza fra svezzamento e allattamento dovrebbe andare oltre i due anni, non solo per un discorso nutrizionale. Dietro all’allattamento, infatti, non c’è solo la fame del bambino, ma anche la voglia di essere rassicurato e coccolato. La decisione di smettere di allattare, quindi, è fatta tanto di ascolto e di attenzione delle richieste del tuo bambino, tanto di ascolto e comprensione del tuo corpo di mamma. L’allattamento è un momento vostro, intimo e ricco di emozioni: proprio per questo richiede del tempo e una cura particolare prima di essere interrotto.
Non sai bene come attraversare questa fase di transizione? Non riesci a capire come bilanciare correttamente svezzamento e allattamento? Allora ho qualcosa che può fare per te: il mio corso dedicato allo svezzamento e all’alimentazione completamente. Tramite delle videolezioni consultabili in qualsiasi orario e quante volte vorrai, sarò sempre al tuo fianco in questa fase impegnativa.
Articolo scritto in collaborazione con Sofia Turra, consulente allattamento. Ti lascio i contatti di Sofia, tramite cui potrai contattarla, se lo desideri.
- Email: turrasofia@gmail.com
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