Verdure per bambini: un gioco da ragazzi con Nutrifingers!


Verdure per bambini: un gioco da ragazzi con Nutrifingers!
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Verdure per bambini: un gioco da ragazzi con Nutrifingers!

Tempo di lettura: 11 minuti

«Questo non mi piace!», «I broccoli proprio non li voglio!», «Il radicchio è amaro!», «L’insalata è… verde e l’abbiamo mangiata ieri?!». Riconosci queste frasi? Allora probabilmente sei uno dei molti genitori alle prese con la quotidiana lotta alle verdure! È abbastanza comune, infatti, che i bambini – anche le mie due gemelle, non credere! – dimostrino una relazione ambivalente con i vegetali: vanno pazzi per alcune tipologie, mentre altre proprio non le possono vedere! Anzi, ti dirò che non è un caso che queste benedette verdure, per bambini ma anche per molti adulti, siano proprio alimenti difficili!

Se non sai come risolvere la situazione, prestami la tua attenzione: intendo confidarti i miei trucchetti collaudati per aiutare il tuo piccolo che proprio non vuol sapere di mangiare le verdure… perché il momento del pasto diventi un gioco da ragazzi!

Benvenuto nei terrible two (dove sapere come cucinare le verdure è solo il primo passo per farle mangiare ai bambini)!

Il comportamento dei più piccoli a volte sembra inspiegabile: come è possibile che il momento del pranzo o della cena possa diventare una battaglia senza quartiere? E, soprattutto, come è possibile che fino a un momento prima le verdure siano state spazzolate di gusto e adesso solo il nominarle faccia scatenare infinite crisi di pianto? Perché le strategie collaudate che hai messo in pratica fino a quel momento su come cucinare e proporre le verdure per bambini non bastano più?

Caro genitore, non è poi così strano il comportamento del tuo bambino, per cui ti invito a non disperare! Le ragioni di molti di questi rifiuti potrebbero risiedere nel desiderio di autonomia del piccolo che smette di essere spettatore di ciò che gli sta intorno e inizia a manifestare la voglia di affermarsi. Questo enorme cambiamento avviene una volta concluso lo svezzamento, in concomitanza della fase di crescita che viene chiamata dei terrible two, i terribili due anni.

La fascia di età a cavallo dei 24 mesi, infatti, condensa i primi traguardi che porteranno allo sviluppo dell’autonomia nei più piccoli in cui tanti no sono prese di posizione e non effettivi rifiuti. E per far (ri)avvicinare il tuo bambino agli ortaggi potrebbe essere utile non solo proporre tutte le ricette del caso, ma anche dimostrarsi aperti e incoraggianti verso l’esplorazione delle verdure: per i bambini, infatti, il gioco e la curiosità sono fondamentali per avvicinarsi al cibo. Un’ottima idea è inventare una storia fantastica, oppure raccontare tutto il tragitto dal campo alla tavola di quel vegetale spaventoso.

Creare un ambiente alimentare sereno è, insomma, la base di tutto.

Il ruolo dell’ambiente alimentare

Già in un precedente articolo mi sono concentrata sull’importanza di dare l’esempio ai nostri piccoli perché vedano non solo che le verdure abitano le nostre case, ma che vengono anche mangiate di gusto! E questo perché l’ambiente alimentare in cui il tuo bambino è immerso è importantissimo per costruire un sereno rapporto con il cibo.

Questo concetto è così importante che ne ho fatto il tema del mio eBook “Trucchi e strategie a tavola con i bambini”: ti suggerisco di recuperarlo se in famiglia stai vivendo questo tipo di difficoltà!

Nei prossimi paragrafi, invece, desidero ricordarti che ci sono dei comportamenti che noi, in qualità di educatori, possiamo attuare. Vediamoli insieme.

Merende abbondanti? È un errore!

Di solito si instaura questo circolo vizioso: il bimbo mangia poco a pranzo – magari saltando proprio le verdure – e tu cerchi di portarlo fino a cena con una merenda più abbondante. Ecco: questo, lo dico subito, è un errore piuttosto comune! Infatti, quell’abbondante tazza di yogurt con i cereali, quella doppia manciata di biscotti da inzuppare nel latte, quel pacchetto di patatine e quel panino farcito sono molto di più che una semplice merenda! Apportano davvero troppa energia per uno spuntino che difficilmente lascerà spazio, durante la cena, per qualcosa di diverso da qualche boccone. E ad essere escluse durante il pasto principale, con grande probabilità, saranno nuovamente le verdure: è cosa certa che per i bambini non ci sia posto per questa esperienza se lo stomaco è già pieno!

Meglio allineare gli orari dei pasti a quelli di maggior appetito

Incoraggio sempre le famiglie che si rivolgono a me per una consulenza a osservare il piccolo e a prestare ascolto alle sue richieste. Questo tipo di analisi permetterà di capire quando il bambino manifesta i segnali di fame e, di conseguenza, sarà facile proporgli un pasto nutrizionalmente bilanciato lasciando che esplori consistenze e gusti appetitosi!

Dopotutto, se il tuo bambino non mangia le verdure, può dipendere dal fatto che non abbia il giusto livello di fame. Questo potrebbe accadere sia se i vegetali vengano proposti a ridosso del pasto precedente, ma anche lasciando passare un tempo eccessivo tra un pasto e l’altro.

Ecco, se il primo errore è facilmente comprensibile, il secondo necessita di una spiegazione.

Ti sarà capitato di verificare che, in caso lasciassimo trascorrere molto tempo tra un pasto e l’altro, i bambini diventano più irrequieti. In un momento di difficoltà come questo, ogni nuovo assaggio e ogni nuova proposta verranno quasi inevitabilmente rifiutati a favore di alimenti sicuri. Assaggiare nuovi alimenti, come le mitiche verdure, per i bambini non è certamente una priorità, avendo una fame da lupi da gestire!

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Mai esagerare con le verdure: per i bambini il troppo stroppia!

Dopo qualche tempo che va avanti questo tira e molla con le verdure, i bambini diventeranno perfettamente consapevoli che, quando si siederanno a tavola, dovranno almeno assaggiare ciò che gli viene offerto. E lo sanno perché tu stesso hai creato questa abitudine. I piccoli si sentiranno in dovere di soddisfare le nostre richieste, senza desiderare di farlo. Questo comportamento genera in loro un cortocircuito che non apporta alcun beneficio.

Ti direi, a questo punto, di provare a seguire i tre consigli che ti lascio di seguito. Credimi: sono super collaudati!

  • Eccedere con gli incoraggiamenti – chiamiamoli così – potrebbe non essere una buona idea, ecco perché un consiglio che posso darti è di non esagerare e di non incalzare fino allo sfinimento. Piuttosto che incitare a mangiare tutto e subito, penso che la cosa davvero importante sia che il bambino si senta libero di esplorare i vegetali e, alla fine, assaggiarli. Potrà scegliere in autonomia, nel corso del tempo e dopo ripetuti assaggi, se l’ortaggio proposto è di suo gradimento.
    Ti consiglio di partire dal presupposto che non ha tutta questa importanza che tuo figlio mangi le verdure o no. Ad un certo punto accadrà che – da solo – decida di servirsene una bella porzione e di… divorarla!
  • Tuo figlio si deve sentire propenso a provare qualcosa di nuovo quando è calmo e sereno. Spegni innanzitutto i device e la televisione: a tavola niente schermi! A questo punto inserisci quell’elemento in grado di fare la differenza: cambia le stoviglie con alternative più accattivanti, oppure riorganizza l’area in cui si mangia per trasmettere un senso di serenità, o accendi un po’ di musica che sai essere gradita da tutti!
  • Sii un modello per il tuo piccolo. Posso dire con assoluta certezza che le mie bambine hanno davvero giovato dell’esempio che ho dato loro. Ogni volta che ci è possibile, noi tre mangiamo insieme sedute attorno al tavolo da pranzo. E ci abbiamo lavorato parecchio per consolidare quest’abitudine, già durante tutto il periodo dell’alimentazione complementare! Ma non è mai troppo tardi per cominciare, parola di nutrizionista pediatrica!

Sei in grado di generare la giusta curiosità nei confronti del cibo?

I nostri piccoli sono dei meravigliosi esploratori: sanno approcciarsi in modo naturale con grande curiosità verso le cose nuove. Però, spesso, questo atteggiamento di fiducia viene schiacciato con forza dalla routine e dai tempi strettissimi che dedichiamo al momento del pasto.

Raccontare una storia al momento giusto e rispondere alle domande di come è stata preparata una pietanza sono due modi per riaccendere la curiosità nei confronti del cibo e per incoraggiare il bambino a prestare attenzione a cosa contiene il suo piatto.

Racconti divertenti e aneddoti curiosi sulle verdure sono sempre bene accolti dai nostri bambini

Io ho un asso nella manica e si chiama “Il gioco della bambina microscopica” (o del bambino microscopico). Questo gioco è un caposaldo dell’eBook “Trucchi e strategie” di cui ti ho accennato in precedenza e rappresenta un passatempo ideale per abbassare la tensione al momento del pasto, che spesso si accende se il bambino, nonostante abbia fame, si approccia alla tavola con scarsa serenità. Ti spiego in cosa consiste: servi piccolissime porzioni a tuo figlio – e con piccolissime intendo davvero… microscopiche! Accompagna queste quantità con frasi scherzose e rilassate che invitino il piccolo, che impersonifica un bimbo microscopico, a mangiare le mini-porzioni. Vedrai che sarà facile a rompere il ghiaccio e sciogliere la tensione che molto spesso accompagna i pasti delle famiglie alle prese con bambini che non desiderano mangiare anche se affamati! E le verdure? Beh, le verdure possono essere le protagoniste delle piccolissime porzioni per bambini microscopici!

Prova a completare i piatti a tavola

I bambini vogliono fare. Anche quando sembrano più stanchi, in realtà, hanno quella scintilla che li porta a mettersi in gioco. Potresti coinvolgere tuo figlio e portarlo ad esplorare i nuovi alimenti sfruttando proprio il desiderio di imparare un compito con il quale non ha grande familiarità. Prova a chiedere di versare il passato di verdura nei piatti, di aggiungere del formaggio grattugiato o dei semi misti, oppure un bel giro di olio nella minestra! La sua curiosità si accenderà immediatamente!

Cambia il modo di raccontare le verdure ai bambini

C’è sempre qualche esitazione davanti ai nuovi alimenti: è inevitabile. Per aiutare i più piccoli potresti includere un gioco pensato proprio per essere svolto intorno al tavolo da pranzo.

Se pensi che l’educazione alimentare sia noiosa, ti farò ricredere: mi conosci, il mio obiettivo è quello di promuovere un’alimentazione sana fin dalla più tenera età, rendendola divertente e istruttiva. Ed è per questo che ho sviluppato il gioco dei Nutrifingers.

Se mi segui su Instagram non ti sarai perso il lancio di questo intrattenimento: ne ho parlato proprio in questo reel!

Il gioco comprende una serie di anelli colorati da infilare alle dita. Ognuno di questi possiede un’immagine di un alimento: ho incluso alimenti proteici e primi piatti, ma non ho tralasciato diversi tipi di frutta e, soprattutto, le verdure per bambini curiosi di sperimentare. Non solo: i simpaticissimi anelli dei Nutrifingers possono essere personalizzati con i personaggi che più piacciono, secondo un modello di apprendimento interattivo.

Il gioco di ruolo dei Nutrifingers possiede un obiettivo educativo. Attraverso questi anelli, infatti, è possibile imparare l’importanza di una dieta equilibrata e, soprattutto, il ruolo di primo piano della varietà di alimenti che la compone.

Nutrifingers

Ricorda, caro genitore: le strategie che ti ho elencato e il gioco dei Nutrifingers probabilmente non faranno subito mangiare verdure al tuo bambino. Ma sono certa che, nel tempo, lo renderanno sempre meno scettico nei confronti degli ortaggi e più curioso di esplorarli. Dopotutto, esplorare il cibo è un passo fondamentale per superare la certa fase di selettività alimentare tipica dei terribili due anni. Dopo essersi approcciata agli alimenti in questo modo più leggero e, forse, a cui non avevi pensato, la maggior parte dei bambini deciderà in autonomia di assaggiare le tanto temute verdure… e i pasti in famiglia diventeranno un gioco da ragazzi!

Bibliografia e sitografia

Verdure per bambini: cosa fare se il tuo non ne mangia, consultato il giorno 6/3/24 via https://solidstarts.com/therapy-throwdown-what-to-do-when-a-toddler-wont-eat-vegetables/.

Data ultima modifica: